mercoledì 27 maggio 2015

I PROFUGHI DI BUSTO ARSIZIO BUSSANO ALLA CITTA'
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Lunedì 25 Maggio presso lo stabile di Via Dei Mille a Busto Arsizio, ho avuto il piacere e l'onore di essere presente ad un gesto di solidarietà che ha visto protagonisti i profughi ospiti della nostra città. Hanno voluto donare un assegno di 2.525,00 € per la piccola Belen, affetta da una gravissima patologia che richiede diversi interventi chirurgici per salvarle la vita. La somma è frutto della rinuncia a spendere il pocket money di 2,50 € di 10 giorni da parte di 101 profughi. E' stata l'occasione per rivedere l'amico Dodo Fraschini, responsabile del rapporto con enti e istituzioni della cooperativa della signora Balansino, che ha voluto precisare che il gesto che hanno voluto fare questi ragazzi esprime il desiderio di integrazione con la città ed altri progetti in tal senso sono pronti ai blocchi di partenza. Io aggiungo che è una risposta concreta che arriva in un momento in cui alcuna politica cittadina si scaglia contro queste persone ma non fa nulla per utilizzarle a COSTO ZERO in lavori socialmente utili: insomma un esempio di FATTI NON PAROLE. Ho sentito con le mie orecchie la volontà di questi ragazzi di mettersi a servizio della città e degli altri: appello immediatamente raccolto da Stefano Bergamaschi direttire dell'AIAS che presto attiverà un progetto che vedrà impiegati alcuni dei ragazzi di Via Dei Mille.
E' la seconda volta che ho il piacere di varcare la soglia di quella porta a vetri ed ogni volta trovo ragazzi socievoli e disponibili a scambiare  quattro chiacchiere e a divertirsi con me: la prima volta ho avuto il piacere di fare una partitona a calcetto Italia vs Africa finita tanti (noi) a pochi (loro).
Penso poi ai quelle due famiglie di Busto che si sono viste arrivare questa gente e penso come sia stato possibile scegliere quel palazzo: a loro va tutta la mia solidarietà, vicinanza e stima! Li stimo perchè hanno dovuto imparare a convivere in questa situazione (loro malgrado) mentre taluna politica cittadina continua ad illudere i bustocchi che questa gente ruba e sperpera i nostro soldi ed occupa "abusivamente" le nostre case.


Mi chiedo quanti politici della nostra città, che parlano tanto sui giornali, siano andati di persona a verificare le condizioni di questi ragazzi. Provino, quei politici, a varcare la soglia di quel palazzo, a mettere il naso nella gestione della cooperativa, pretendano una rendicontazione puntuale delle spese e dei servizi forniti, monitorino  che queste persone siano trattate davvero come esseri umani e non come una fonte di reddito. Infine, in un momento in cui si lamentano che mancano soldi da spendere, colgano l'occasione di impiegare forza lavoro a COSTO ZERO accelerando i processi burocratici: i profughi ci sono, la politica dov'è?

giovedì 14 maggio 2015

LA MIA ESPERIENZA CON IL CAR SHARING DI BUSTO ARSIZIO
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Ieri finalmente mi sono deciso di andare a far visita all'INFOPOINT del car sharing di Busto Arsizio alla stazione Nord. Ebbene scopro, con dispiacere personale ma con piacere per il successo dell'iniziativa, che tutte le auto sono occupate fino a domenica 17/05, quindi NESSUNA AUTO GRATIS: che sfiga! Chiacchierando con l'addetto, anche il "piacere iniziale" si trasforma lentamente in dispiacere. 
Vengo a sapere, infatti, che sono state cooptate ben 4 auto da "qualcuno dei responsabili" (non mi ha detto se del comune o dell'azienda) per assegnarle ad un'azienda ed una la sta usando il sindaco. Quindi ben 5 macchine su 10 indisponibili!
Ora io dico, se questa settimana GRATIS, era dedicata per far provare ai cittadini il nuovo servizio, CON LODE AGLI ORGANIZZATORI, mi chiedo perché gli stessi debbano poi vanificare questa bella iniziativa sottraendo la metà dei veicoli? Non penso che questa azienda sia così in crisi da non poter pagare il servizio, oppure ... c'è un però? Poi capisco che il sindaco debba fare pubblicità ma proprio nella settimana gratis?

Lo stesso addetto, vedendomi un po "scocciato" mi confessa che però "dalla prossima settimana, quando il servizio sarà a pagamento,  mi aspetto che ci saranno molte vetture disponibili". E qui la riflessione si impone: se proprio loro sono i primi ad essere scettici (o realisti?), andiamo davvero bene!
Ma NON FINISCE QUI!
Andando avanti nella chiacchierata scopro che le vetture si possono prenotare o ritirare SOLO nelle fasce orarie stabilite (7,30 - 10,30 e 17,00 -19,00) anche dopo il periodo gratuito: onestamente NON mi sembra un grande servizio per i bustocchi! O no? Se vogliamo agevolare la mobilità sostenibile, non si può precludere l'accesso al servizio proprio durante TUTTA LA GIORNATA!
DULCIS IN FUNDO

Intanto che c'ero, do una sbirciatina ad una vettura in sosta: carina davvero ma poi mi cade l'occhio sulla colonnina della ricarica e non vedo nessun contatore, allora mi chiedo COME FANNO A CAPIRE QUANTA CORRENTE CONSUMANO? Pagheremo mica noi?

mercoledì 22 aprile 2015

ODE ALLA VITA (M.Medeiros)
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Grazie alla mia amica Giovanna Luoni che qualche giorno fa mi ha girato questa bella poesia che voglio condividere con i miei amici.




Lentamente muore (Ode alla vita)

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.


Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.


Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.


Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.


Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.


Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce
o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

RIMBORSI IRPEF SOPRA I 4000 EURO - IL CIELO SI FA CUPO
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L'atteggiamento di qualche San Tommaso "finchè non vedo non ci credo" ahinoi si sta rivelando quello giusto anche in questo caso. Purtroppo dopo l'euforia iniziale stanno arrivando i primi segnali cupi: CAF e commercialisti che non si vogliono prendere la responsabilità di presentare modelli 730 precompilati con modifiche ma soprattutto, notizia del SOLE 24 ORE del 22 aprile 2015, la stessa Agenzia delle Entrate, accortasi dei numerosi errori inizia a mettere le mani avanti sui rimborsi sopra i 4.000 euro. In buona sostanza sta dicendo che anche nei casi previsti dalle circolari, i rimborsi non arriveranno a LUGLIO o AGOSTO bensì entro il 7 febbraio 2016 come previsto dalla modifica approvata lo scorso Dicembre 2014 all'art.1 comma 587 della Legge 27 dicembre 2013 n.147 in cui si stabilisce che il rimborso dovrà avvenire "non oltre il settimo mese successivo alla presentazione". 
Sembra quindi svanire la possibilità di avere i rimborsi in busta paga a LUGLIO! 
Ma siamo ancora solo all'inizio, stiamo a vedere e soprattutto teniamo alta l'attenzione!
Il gioco inizia a farsi duro e quindi iniziamo a giocare duro anche noi!

giovedì 9 aprile 2015

L'ARTE DELL'INSEGNAMENTO NON SI IMPARA SUI LIBRI!
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Oggi mi sono passate sotto mano le parole di Don Giancarlo
Gremizzi prete malato di SLA e morto qualche giorno fa all'età di 60 anni a Cremona.
Per anni, è stato professore alle scuole superiori e nella prefazione di un suo libro, proprio in merito all'insegnamento, scriveva:



I ragazzi sono una materia che prende la forma del nostro umore, si lascia bucare dal nostro sguardo e scaldare dalla nostra attenzione, si innamorano di noi se noi diamo loro passione, si muovono indifferenti nella loro distrazione se percepiscono distacco, sanno diventare ostili reagendo anche al nostro più dissimulato nervosismo. I ragazzi non sono solo la platea su cui riversiamo il sacco delle nozioni che abbiamo imparato. Sono lo specchio di ciò in cui crediamo, e vedono se stessi nei nostri occhi. Se nel nostro sguardo c’è rassegnazione, loro non si sentiranno guardati, si perderanno in altri mondi. Se nel nostro sguardo c’è paura, loro si sentiranno senza una guida. Se nel nostro sguardo c’è disprezzo, loro faranno di tutto per essere peggiori.
Ho visto tanti colleghi sedersi in cattedra amareggiati, disincantati, stanchi nell’entusiasmo, lamentarsi di avere di fronte generazioni a cui niente interessa più, studenti che non hanno l’anima giusta per apprezzare Foscolo, Platone, Seneca. Quei colleghi che si fanno forza fra loro criticando fuori dall’aula il menefreghismo di Tizio, l’apatia di Caio, l’assenza di collaborazione delle famiglie, si giustificano come potrebbe giustificarsi un libro chiuso che nessuno legge. Non capiscono che non è di Foscolo, che i ragazzi devono prima di tutto innamorarsi, ma di loro. La buona volontà che richiedono gli insegnanti agli studenti non esiste al di fuori dell’interesse, e l’interesse non esiste separato da un legame emotivo.
Lo studio motivato solo dal rigore, dall’obbligo, si riduce ad un mero esercizio della volontà. L’entusiasmo dei giovani deve essere intercettato, perché c’è, e questo può accadere solo attraverso la fascinazione reciproca. L’insegnante deve donarsi, perché solo donandosi può ricevere il dono che gli studenti possono fargli di sé, dell’apertura della propria mente.
... poi prosegue individuando le cause ...
Nel mondo della scuola, l’assenza di un sistema meritocratico che promuova i docenti più capaci, più apprezzati, lascia largo spazio alla rinuncia dell’idea di missione educativa: nel momento in cui il prodotto del nostro lavoro non porta a un miglioramento effettivo delle condizioni sociali ed economiche, è facile e comodo appigliarsi all’alibi della sterilità della terra su cui agiamo. Sterilità delle menti dei ragazzi che abbiamo di fronte, mancanza di interesse su cui ci diciamo che è impossibile lavorare. Quando il compenso del nostro mestiere si misura in termini di soddisfazione personale, più che economica, è il cuore che dobbiamo mettere in campo, la passione. Il sentire. Ma è vero che il sentire richiede uno scoprirsi, e lo scoprirsi fa paura, rende vulnerabili. E allora c’è bisogno di fede: fede nei ragazzi e nel senso del nostro lavoro.
... e chiude così ...
In questo senso si può vedere che molte professioni altro non sono che l’istituzionalizzazione di un servizio; così che, mentre possono essere intraprese per tutt’altro motivo (di lucro, di ambizione, di realizzazione personale), in realtà esistono perché esistono bisogni, e dunque la loro ragion d’essere è in questa relazione di oblatività. Valga per tutti il mestiere dell’insegnante: ogni requisito di professionalità (dalla competenza educativa alla gentilezza dei modi) risponde alla esigenza del servizio, così come ogni momento dell’esercizio professionale è offerta di un servizio.
Molte volte sono entrato in classe arrabbiato e deluso. Molte di quelle volte sono rimasto chiuso in me, lasciando che dalla mia bocca uscissero solo parole che avevo imparato sui libri. E la mia giornata è stata peggiore. Altre volte ho portato in aula il mio cattivo umore, l’ho sciolto tra i banchi, l’ho sparso tra i ragazzi permettendo loro di curarlo, ho costruito insieme a loro il mio entusiasmo. Mi sono affidato a dei sedicenni con i capelli strani e le gomme in bocca.
E la mia vita è stata migliore.
don Giancarlo Gremizzi
 

mercoledì 8 aprile 2015

SENZATETTO PER SCELTA ... DI ALTRI!
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Insieme a Massimo Crespi di Comunità Famigliare, oggi ho incontrato il Sig. Marcello Bruciotti, fratello del defunto Luigi arso vivo poco più di due mesi fà nel loro appartamento di via Pontida 2 a Busto Arsizio.
Da quel rogo del 6 febbraio 2015 Marcello, oltre ad aver perso il caro fratello, ha perso il necessario per sopravvivere! 
Mobili, vestiti, documenti, casa: TUTTO BRUCIATO!
Oggi 8 aprile:
- Luigi non ha ancora trovato una degna sepoltura! Pare sia ancora a disposizione della magistratura per analisi del DNA
- Marcello è ospite di amici a Varallo Pombia! Vive lì, in una situazione provvisoria (la casa è piccola e non può ospitare tutti), lontano dalla sua città natale, Busto Arsizio, in cui, da quando nel 2002 ha perso il lavoro, ormai era riuscito a crearsi una rete di amicizie che gli consentiva di fare piccoli lavoretti in nero "giusto per sopravvivere!".

Marcello ha tante domande ancora in attesa di risposta! Si chiede come mai nella stessa palazzina in cui viveva da anni con il fratello, ci siano 9 appartamenti liberi ... come mai il Comune sia stato capace di mettere a disposizione dei profughi un'intera palazzina mentre per lui e per gli altri nelle sue stesse condizioni, in TUTTA BUSTO, non sia possibile trovare una casa! 
Amareggiato ma sempre pronto alla battuta, arriva a dirci che, male che vada, andrà ospite nel dormitorio dei clochard! E' vero che sono entrambi accomunati dal fatto di essere dei "senzatetto" ma, non voglio nemmeno lontanamente pensare che una società civilmente evoluta come la nostra, pronta a stanziare fondi per accogliere ed integrare gli immigrati ed i profughi, non sia pronta a fare un pò di spazio anche per i nostri fratelli della porta accanto.
E' necessario quindi attivare al più presto un tavolo con amministrazione comunale, associazioni di volontariato e decanato di Busto Arsizio per affrontare il problema in maniera strutturata ed organizzata!
Magari mettendo a disposizione gli alloggi vuoti in "via del tutto temporanea" in attesa che venga assegnato un alloggio definitivo.
L'alternativa NON PUO' E NON DEVE ESSERE la strada o, come in qualche caso, la macchina!
Salutandoci, veniamo a sapere che non può chiamarci lui perchè non ha i soldi della ricarica! Ci guardiamo in faccia con Massimo stupiti ed al tempo stesso preoccupati di non ledere la sua dignità già notevolmente compromessa, con l'aiuto ed il consenso di Marcello superiamo l'esitazione iniziale e gli offriamo i soldi per la ricarica. Quel gesto, per noi costato poco, per Marcello è voluto dire tanto soprattutto in questo momento in cui ha bisogno di stare in contatto con gli altri!
Poco fa sono stato contattato dall'assessore Cislaghi che si è reso disponibile ad un incontrarci la prossima settimana per trovare INSIEME la soluzione migliore.
#INSIEME SI PUO' FARE TANTO!
BUSTO DIMOSTRI LA SUA GRANDEZZA anche e soprattutto in queste piccole GRANDI situazioni!

To be continued, la storia continua ....


venerdì 3 aprile 2015

AUGURI BUONA PASQUA 2015
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Voglio aprire con le parole di PAPA FRANCESCO:
"Rientriamo a casa con il desiderio di aprire il nostro cuore perchè da esso esca costantemente vita che insegni a vivere.
Solleviamo chi è prigioniero della sua rigidità e avviciniamolo alla vita e al convivere.
Insegniamo che la mansuetudine è meglio dell'aggressione, che il dialogo è meglio della rabbia, che l'ascoltarsi reciprocamente con rispetto è meglio dell'insulto. Allora semineremo la vita nei cuori dei giovani. Così educheremo per vivere e per convivere."  

Quest'anno, la PASQUA del Signore Gesù Cristo, credo che debba assumere per tutti noi credenti un significato più forte!
Appena dopo Pasqua, dal 19 aprile al 24 giugno, a Torino si terrà l'ostensione della Sindone: all'evento di interesse mondiale per i cristiani (ma non solo) si è voluto dare il titolo L'AMORE PIU' GRANDE proprio per ricordare a tutti la Pasqua del Signore!
Dal 1° Maggio fino al 31 ottobre ci sarà l'EXPO e la Chiesa ha voluto testimoniare anche qui la bella notizia, il Vangelo di Gesù con un suo padiglione dal titolo "NON DI SOLO PANE".
Il 13 marzo scorso, il nostro Santo Padre PAPA FRANCESCO annuncia un giubileo straordinaro che avrà inizio l'8 dicembre 2015 e terminerà il 20 novembre 2016, dedicato alla MISERICORDIA.
Si è da poco concluso il SINODO SULLA FAMIGLIA fortemente voluto da PAPA FRANCESCO per affrontare tematiche importanti riguardanti proprio la famiglia: la prima realtà educativa, oggi messa sempre più in discussione!
Stiamo assistendo all'esecuzione vera e propria di migliaia di cristiani per mano dell'ISIS.
Ebbene, nulla è per caso!
Dunque credo che questa Pasqua ci debba davvero far riflettere sulla necessità di un forte cambiamento! Dobbiamo passare da una fede fatta di tradizioni, di precetti da assolvere, di giaculatorie da recitare, di offerte materiali, di apparenza ad una fede sincera, sentita, vissuta e testimoniata nella vita di tutti i giorni.
Questo è il mio augurio più grande! Che la passione e la risurrezione di Gesù Cristo siano la risurrezione anche della nostra fede cristiana! La gioia ed il bene portano bene!  

#IOCICREDO

AUGURI BUONA PASQUA!